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EMMA PERODI TORNA A PALERMO

Il 20 maggio prossimo nella Sala Almeyda dell’Archivio Storico Comunale di Palermo, via Maqueda 157, si terrà il convegno EMMA PERODI. ALLA RISCOPERTA DI UNA GRANDE SCRITTRICE E GIORNALISTA, organizzato dal Gruppo di Servizio per la Letteratura Giovanile e da Toponomastica femminile con la partecipazione dell’Università di Palermo, Dipartimento SPPEFF. Il Convegno si tiene sotto gli auspici del Centro per il libro e la Lettura tra gli eventi del Maggio del Libro. Si ringrazia per l’ospitalità la dottoressa Eliana Calandra dell’Archivio Storico Comunale.

https://www.facebook.com/Emma-Perodi-2182091232038210/?modal=admin_todo_tour

Nel corso del Convegno, a cui parteciperanno illustri relatori provenienti dalle più prestigiose Università italiane e straniere, verranno tratteggiate ed approfondite la figura e l’opera della scrittrice e giornalista Emma Perodi, nata a Cerreto Guidi nel 1850 e morta a Palermo nel 1918.

La scrittrice, nota soprattutto per la sua opera Le Novelle della Nonna, ciclo di 47 novelle ambientate nel Casentino in epoca medioevale e considerate dalla critica una sorta di Decameron contadino, fu chiamata a Palermo dall’Editore Salvatore Biondo alla fine dell’Ottocento. Iniziò così una ventennale collaborazione con l’Editore, inserendosi perfettamente negli ambienti culturali dell’epoca. Ebbe una lunga frequentazione con l’antropologo storico palermitano Giuseppe Pitré, autore di una vasta enciclopedia sulla fiabe e leggende siciliane e, prendendo spunto da quest’opera,  scrisse Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle città, dei monti  e del mare di Sicilia. Conosciuta soprattutto come “La Signora delle Fate” per le tante novelle e fiabe fantastiche che scrisse, fu anche scrittrice per adulti e giornalista attenta anche ai problemi sociali. Collaborò, soprattutto nel periodo di permanenza a Roma, a varie testate quali «Il Fanfulla della domenica», «La Stampa», «Il Corriere della Sera». Scrisse per numerose riviste della Capitale, in massima parte edite da Eduardo Perino come «Roma letteraria», «Il gran mondo», «La donna di casa». Fu anche Direttrice di riviste come «Il Giornale dei Bambini» (subentrando a Carlo Lorenzini), «Il tesoro dei bambini», «Il messaggero della gioventù», «La rivista della moda: giornale della famiglia». Fu autrice di testi scolastici e fu sensibile alle problematiche multiculturali come si vede dal suo  romanzo I bambini di diverse nazioni a casa loro.

Nel corso del Convegno vengono messi a confronto con la partecipazione del presidente dei Parchi Letterari Italiani Stanislao de Marsanich, del presidente dei Parchi Letterari Siciliani Filippo Dolce e della presidente del Parco Emma Perodi e le foreste casentinesi Annalisa Baracchi   il parco toscano e quello siciliano di Aliminusa (PA) dedicato al poeta siciliano Giuseppe Giovani Battaglia, auspicando futuri e proficui scambi culturali tra i due Parchi.

Negli spazi dell’Archivio viene anche allestita la mostra IL FANTASTICO MONDO DI EMMA PERODI. DIAVOLI, FATE, CAVALIERI E ALTRO ANCORA, realizzata dall’Associazione fiorentina Bibliografia & Informazione che poi si sposterà nella biblioteca per ragazzi IL PICCOLO PRINCIPE e successivamente nella Biblioteca VILLA TRABIA per meglio essere usufruita dagli alunni delle scuole.

Il 17 maggio alle ore 10.30 si terrà presso l’Archivio Storico Comunale, Via Maqueda 157, una conferenza stampa con la partecipazione di una rappresentanza degli organizzatori del Convegno per illustrare scopi e finalità del Convegno stesso.

Per info: annamariademajo@hotmail.com 3339875416 

bibliotechearchiviospazietno@comunepalermo.it 091 7408762

I Relatori

Emma Perodi

LA VITA E LE OPERE DI UNA SCRITTRICE ALL’AVANGUARDIA.
In questa relazione introduttiva si intende ripercorrere la vita della scrittrice e giornalista Emma Perodi nata a Cerreto Guidi nel 1850 e morta a Palermo nel 1918. Partendo dagli esordi come giornalista e scrittrice per adulti, soffermandosi sul suo capolavoro LE NOVELLE DELLA NONNA, sorta di Decameron contadino che comprende 47 novelle, ambientate nel Casentino medioevale, ricche di diavoli, streghe, cavalieri, santi ed animali infernali, esaminando il suo lungo soggiorno romano ricco di esperienze giornalistiche e di scrittrice , per arrivare al ventennale soggiorno a Palermo, chiamata dall’editore Salvatore Biondo che la voleva collaboratrice ai suoi progetti. Ed a Palermo, conoscendo tra gli altri studiosi Giuseppe Pitrè autore di un’enciclopedia sulle fiabe ed il folklore siciliano, l’Autrice scrisse in tre volumi AL TEMPO DEI TEMPI. Fiabe e leggende delle città, del mare e dei monti di Sicilia.

AL TEMPO DEI TEMPI. FIABE E LEGGENDE SICILIANE TRA EMMA PERODI E GIUSEPPE PITRE’
Emma Perodi (31 gennaio 1850- 5 marzo 1918) trascorre l’ultimo ventennio della propria dinamica vita a Palermo, chiamata da Salvatore Biondo, con cui avvia un proficuo sodalizio editoriale, che l’impegnerà molto, non solo come autrice, ma anche come consigliera ed esaminatrice dei numerosi manoscritti e per la revisione delle sempre più numerose opere prodotte dalla nota casa editrice.
La frenetica attività nel capoluogo siciliano spingerà, infatti, Emma Perodi, qualche anno prima della propria morte, a cercare di ottenere la direzione della Scuola Superiore Femminile di Palermo, proprio per poter arginare il proprio impegno, e risparmiarsi, almeno in parte, nella fatica (Depaolis, Scancarello, 2012).
L’ambiente palermitano offrirà alla Nostra l’occasione di frequentazioni culturali con personalità di rilievo, tra cui Antonio Salinas, direttore del Museo nazionale di Palermo, Federico De Maria, giornalista e scrittore. Tra i legami di “devota amicizia” (Faeti, 1974) spiccano quelli con Giuseppe Pitrè (22 dicembre 1841-10 aprile 1916), cui la Perodi dedica i tre volumi Al tempo dei tempi…Fiabe e leggende delle città di Sicilia, Al tempo dei tempi…Fiabe e leggende del Mare di Sicilia, Al tempo dei tempi…Fiabe e leggende dei monti di Sicilia (Salani, 1909), illustrati da Carlo Chiostri, celebre illustratore, tra l’altro, di Pinocchio.
Emma Perodi così motiva la dedica dei tre volumi al Pitré : “mi concesse di attingere nel ricco tesoro da lui raccolto” (Scapecchi, 2005).
L’amicizia tra il noto medico e folclorista ed Emma Perodi, infatti, già avviata nel 1892-93, al tempo della recensione di Pitrè per le Novelle della nonna, nel periodo palermitano ha modo di consolidarsi.
Benché la Sicilia sia stata oggetto di considerazione, da parte dell’Autrice, anche in due romanzi, editi ancora da Salani tra il 1911 e il 1915: Il brigante Ciriminna e Bernoccolino, nei quali ella affronta i problemi della terra sicula, che vede legati a condizioni sociali complesse, e di soggezione pressoché feudale, il nostro interesse, tuttavia, si incentrerà specialmente sulla triplice raccolta Al tempo dei tempi , proprio per poter analizzare se e come l’originalità narrativa di Emma Perodi è debitrice alla monumentale raccolta del Pitré

Claudia Camicia

Studiosa di letteratura giovanile, è Presidente del Gruppo di Servizio per la Letteratura Giovanile (www.gruppo-letteratura-giovanile.it) e coordinatrice redazionale della rivista «Pagine Giovani». Ha ideato giochi a carattere storico-artistico, da anni collabora con varie riviste scientifiche e con il Centro per il Libro e la Lettura di Roma. Nel 2011 ha ideato il giornalino multiculturale per bambini di scuola primaria «5perché», conduce corsi di aggiornamento per insegnanti e laboratori per bambini. Ha curato gli atti del convegno “Giana Anguissola, una scrittrice da riscoprire” (Mursia, 2015). Ha pubblicato una ricerca sulla stampa periodica italiana per ragazzi (I giornalini del Terzo Millennio, Anicia, 2017). Assieme ad Alexandrà Zambà ha pubblicato il saggio Cipro e il fascino dei suoi percorsi narrativi (Gagliano, 2018).
La produzione minore di Emma Perodi e la sua prospettiva multiculturale
L’attività di Emma Perodi si è dispiegata non solo nella creazione di fiabe ma anche nell’invenzione di storie e novelle, brevi racconti e articoli che si rivolgono ai giovanissimi lettori.
La presente indagine approfondisce la lettura di alcune opere cosiddette minori (Flick, A veglia, Abbandonata, Il cadavere) in cui si individuano aspetti specifici afferenti all’educazione dei minori, alla descrizione di contesti abituali dove i lettori potevano immedesimarsi. Acuta osservatrice dei comportamenti infantili, fine conoscitrice della psicologia dell’età evolutiva, dotata di una scrittura fantasiosa e fluida, ha delineato personaggi indimenticabili, come l’ingenuo e tenero Flick, paragonabile ai rascals di Dickensiana memoria.
L’innovativo I bambini delle diverse nazioni a casa loro rappresenta uno dei primi testi di impostazione multiculturale, con un’intensa volontà pedagogica e una chiara intenzione letteraria, con cui ha voluto valorizzare le culture di tutte le nazioni pur sottolineando peculiarità e similitudini

Angelo Nobile

Specialista in Criminologia clinica e già professore associato M-Ped/02, insegna Letteratura per l’infanzia e l’adolescenza e Pedagogia della lettura e della letteratura giovanile all’Università degli Studi di Parma, dove ha tenuto per alcuni anni anche l’insegnamento di Metodologia dell’animazione e del gioco. È presidente dell’Associazione Ligure Letteratura Giovanile e dal 2005 organizza il Premio Nazionale “Città di Chiavari” al miglior giornalino per ragazzi. Dirige la rivista di letteratura giovanile «Pagine giovani».

Tra le sue più recenti pubblicazioni in volume: Il pregiudizio (La Scuola, 2014), Letteratura giovanile. Da Pinocchio a Peppa Pig (La Scuola, 2015), Pedagogia della letteratura giovanile (ed., Morcelliana, 2017) e Questioni di letteratura giovanile (ed., Anicia, 2019).

Rivisitazione pedagogica delle Novelle della nonna
Ambientate nei paesi, nei casolari, nelle campagne e nei boschi del Casentino medioevale, all’interno di una cornice narrativa di collocazione tardo ottocentesca, le Novelle della nonna attingono liberamente al nostro folklore fantastico, recuperando, rielaborando e reinventando senza vincoli né preoccupazioni “pedagogiche” elementi, ingredienti, motivi e personaggi della tradizione narrativa orale, con spiccato gusto per il gotico e l’orrido. Non propriamente fiabe (al loro interno non sono rinvenibili le classiche funzioni proppiane), ma piuttosto originali creazioni letterarie a carattere fantastico risultanti dalla contaminazione di una pluralità di generi, sottogeneri e filoni narrativi, le novelle ricostruiscono plausibilmente un mondo rurale con i suoi valori, le sue tradizioni, le sue credenze, la sua radicata religiosità, talora cupa e superstiziosa, la sua mentalità, i suoi pregiudizi, popolandosi di personaggi singolari e di creature spaventose, con spreco di diavoli, santi, scheletri, anime di defunti, apparizioni sacre ed altre presenze soprannaturali.

Valutate difformemente da differenti angolazioni e prospettive disciplinari, queste composizioni fantastiche legittimano oggi una rinnovata disamina pedagogica, in riferimento al lettore bambino della civiltà tecnologica e digitalica – con le sue caratteristiche di personalità e i suoi bisogni formativi – e alla luce dei profondi mutamenti intervenuti nella nostra società e nella nostra cultura, con un immaginario fortemente condizionato dalle proposte narrative mediatiche.

Il presente intervento si ripromette di analizzare in un’ottica socio-psico-pedagogica, attenta anche agli aspetti estetico-letterari, questo inquietante universo fantastico, nel tentativo di verificarne la proponibilità all’infanzia del terzo millennio.

Alberta Piroci Branciaroli

Laureata in Lettere e Filosofia con indirizzo in Storia dell’Arte presso l’Università degli Studi di Firenze, docente di Lettere presso gli Istituti Secondari di primo grado, ha collaborato con la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Arezzo per la catalogazione dei beni mobili del territorio provinciale. Vive e lavora in Casentino, vallata che con la sua storia, le sue tradizioni e leggende, con i suoi conventi , castelli e abbazie, ritorna spesso nei suoi scritti accomunati da ricerche storiche e piacevole narrazione. Scrive utilizzando tecniche narrative innovative, come l’espediente del “sonno sapiente”, filo conduttore del libro “Viaggiatori di Toscana”. Convinta che la chiave di lettura privilegiata di un territorio passi attraverso la conoscenza del patrimonio storico-artistico, ha fatto di questo, da sempre il punto focale del suo lavoro di scrittrice e ricercatrice. Tra i numerosi saggi e pubblicazioni sono da segnalare: “La città immaginata”, “Camaldoli.Il monastero,l’eremo e la foresta” e “La Verna.Guida al sacro monte” (Edimont Editore). Per ASKA Editrice ha curato “Valtiberina. Un itinerario di colori e di luce” e “Casentino.Terra di santi e cavalieri” della collana Itinere. Risale a luglio 2018 la cura del catalogo della Mostra ”Nel segno di Leonardo. La Tavola Doria dagli Uffizi al Castello di Poppi”.
Gli alberi secolari delle foreste Casantinesi nella letteratura e nell’arte
L’intervento prende spunto dal Progetto nato nel dicembre 2018 dedicato alla “Cultura delle Comunità” che custodiscono ed accolgono le Riserve Naturali Statali gestite dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri (C.U.F.A) e i Parchi Letterari con l’obiettivo di “Aprire al mondo quello che è del mondo” : una felice collaborazione per costituire le Riserve Culturali. Il Parco Letterario dedicato ad Emma Perodi ha sede in Casentino, dove si trova il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna con sette Riserve Naturali Statali, gestite dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Pratovecchio (Arezzo) che tutelano aree di grande valore naturalistico sul panorama nazionale ed europeo. Alberi e boschi vetusti e monumentali, entità floristiche rare, ecosistemi ben conservati, sono le principali emergenze che vengono presentati in questo intervento con un chiaro riferimento alle novelle di Emma Perodi, nelle quali più volte è possibile incontrare i vetusti alberi come protagonisti. I più grandi illustratori delle novelle non hanno infatti tralasciato di valorizzare questi straordinari elementi della natura. Il Casentino è un territorio caratterizzato da una speciale combinazione di elementi naturali ed umani, storico-artistici, folkloristici, che la scrittrice toscana ha ben saputo valorizzare. Proprio su questa straordinaria combinazione , tramite specifici riferimenti alla letteratura, all’arte e all’ambiente verte la presentazione di un Casentino che ha fatto da sfondo alle narrazioni perodiane e che si presenta come la valle dei racconti.

Anna Maria de Majo

Laureata in Scienze Naturali all’Università La Sapienza di Roma, assistente ordinario di Antropologia fisica presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, iscritta dal 2010 all’associazione Gruppo di Servizio per la Letteratura Giovanile dove riveste la carica di consigliere, redattrice della rivista del GSLG Pagine Giovani, iscritta dal 2013 all’associazione toponomastica femminile collaborando alla rivista on-line “Vitaminevaganti”, è un’esperta di letteratura giovanile, In particolare delle scrittrici italiane per ragazzi del secolo scorso.

Lori Hetherington

Laureata dall’University of California Berkeley, lavora da oltre 25 anni come traduttrice freelance. Ha trascorso i primi anni della sua carriera traducendo testi scientifici e accademici ma più recentemente lavora con testi letterari, in particolare narrativa contemporanea. Al inizio del 2018 ha completato la traduzione in inglese delle prime dieci novelle di Le novelle dalla nonna. Fiabe fantastiche di Emma Perodi; la sua traduzione di Lo scettro del re Salomone e la corona della regina di Saba (la prima novella nella collezione) è stata pubblicata nel Journal of Italian Translation (Volume XIII, Spring 2018). Attualmente, con il sostegno di un agente letterario, sta cercando una casa editrice in grado di diffondere la sua traduzione al mondo anglofono
.Come tradurre in inglese Le Novelle della Nonna: sfide e soddisfazioni
La traduzione di un testo presenta molteplici difficoltà e una raccolta come quella di Le Novelle della Nonna non è diverso. Ogni traduttore letterario ha un approccio individuale, ma lo scopo rimane lo stesso: avvicinare un testo, che altrimenti sarebbe inaccessibile, ai lettori di una determinata lingua. Inevitabilmente, il nuovo testo viene modellato dalle interpretazioni e dalle scelte del traduttore, da questioni stilistiche e considerazioni riguardanti il target.
L’obiettivo di questa presentazione è di illustrare come una traduttrice ha elaborato in inglese il famoso testo di Emma Perodi e come prosegue il lavoro per presentarlo al mondo anglofono di oggi

Roberto Risso

Laureato in Lettere, ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Italianistica presso l’Università di Torino nel 2010 e un Ph D in Italian literature presso la University of Wisconsin-Madison (USA) nel 2015, è Assistant Professor of Italian Studies presso la Clemson University (South Carolina, USA). Ha pubblicato una monografia sul romanzo epistolare italiano del Cinque e Seicento nel 2013, una monografia su Edmondo De Amicis nel 2018 e una trentina di saggi in volumi e riviste accademiche. Si occupa prevalentemente di prosa narrativa italiana dal Cinquecento al Duemila e sta lavorando a progetti sulla narrativa ottocentesca.
“Una lunga educazione contraria.” Per una lettura del romanzo romano di Emma Perodi (1891)
Il Principe della Marsiliana (Milano, Treves, 1891) è un romanzo ‘per adulti’ della poliedrica e prolifica scrittrice Emma Perodi, conosciuta principalmente per le raccolte di novelle per ragazzi e per l’infaticabile attività giornalistica. Proprio all’attività giornalistica, propria e altrui, va collegata la stesura di questo romanzo di ambientazione romana altoborghese e nobiliare: Emma Perodi aveva nel corso degli anni raccolto materiali per la stesura di Roma Italiana (Roma, Bontempelli, 1896) una messe di notizie, eventi, testimonianze collegate alla vita della e nella Capitale che entrano poi nel romanzo, opera assai ricca che spazia dagli ambienti parlamentari a quelli giornalistici e soprattutto a quelli mondani dei palazzi nobiliari. Seguendo la vicenda dell’eponimo Principe, che decide di entrare in politica e per farlo acquista e gestisce un giornale, Perodi ricostruisce il legame fondamentale fra informazione e politica, fra intrighi privati e spazi pubblici in un romanzo che mette in scena lo squallore e la piccolezza individuale a fronte della purezza e della forza di una donna che resiste alle seduzioni della ricchezza e del lusso in nome dell’onestà e del rispetto per se stessa e per il marito. L’opera, che pareva avviata verso trame parlamentari e giornalistiche, prende la direzione del dramma amoroso con colpi di scena e finale catartico che pone in luce la generale meschinità dei più e la vuotezza delle relazioni.
Il mio intervento intende ricostruire il fittissimo legame fra prosa narrativa romanzesca della Perodi e la prosa giornalistica del tempo ponendo in luce i rapporti con altre opere dell’epoca (dalla Serao a d’Annunzio e Maupassant) al fine di dimostrare quanto raffinata e conoscitrice delle tecniche rappresentative e narrative fosse quest’autrice, tutt’altro che ingenua autrice di favole per ragazzi e di storie per fanciulli: ma scrittrice completa e in possesso di tecniche e conoscenze che nulla hanno da invidiare ai migliori prosatori della fine del Diciannovesimo secolo.

Davide Seidita

Scrittore di romanzi fantasy. Autore dei libri “Dave Street e il Mago Pietrificatore” ( edito su Amazon, 2016) e di “Dave Street e le Segrete di Malkhut ( edito su Amazon, 2017). direttore della “La Gazzetta di Arath” pagina di informazione socio-culturale. Collaboratore di Amnesty International-Italia.

Giusi Sammartino

Laureata in Lingua e letteratura russa, ha insegnato nei licei romani. Collabora con Synergasia onlus, per interpretariato e mediazione linguistica. Come giornalista ha scritto su La Repubblica e su Il Messaggero. Ha scritto L’interpretazione del dolore. Storie di rifugiati e di interpreti; Siamo qui. Storie e successi di donne migranti e curato il numero monografico di “Affari Sociali Internazionali” su I nuovi scenari socio-linguistici in Italia Socia di Toponomastica femminile è direttrice del settimanale on line VITAMINE VAGANTI https://vitaminevaganti.com/
Esperienza palermitana con Salvatore Biondo
Dopo gli anni trascorsi a Roma Emma Perodi venne chiamata a Palermo dall’Editore Salvatore Biondo che voleva partecipasse in particolare al suo progetto editoriale “La Bibliotechina Aurea” rivolta ai bambini e ragazzi. Si intendono ripercorrere i vent’anni di esperienza palermitana dell’Autrice e la sua attiva collaborazione con l’Editore.

Alba Coppola

Docente di materie letterarie negli Istituti di istruzione secondaria di II grado. Italianista, ha lavorato per 7 anni presso l’Università di Salerno per le Cattedre di Letteratura Italiana e di Storia della Grammatica e della Lingua. Ha pubblicato su riviste specializzate, atti di convegni, quotidiani e riviste generaliste . Si è accostata da alcuni anni agli studi di genere con particolare riguardi alla toponomastca
Emma Perodi giornalista e direttrice di riviste per l’infanzia.
Dopo l’Unità d’Italia con la diffusione delle scuole e la conseguente alfabetizzazione ragazzi e giovani di diversi ceti sociali rappresentarono una nuova categoria di lettori a cui si rivolsero, con le loro pubblicazioni, editori lungimiranti ed intraprendenti.
Al fianco di questi editori ci furono scrittori/giornalisti e soprattutto scrittrici/giornaliste che ricoprirono anche il ruolo di direttori/direttrici delle varie testate giornalistiche per i ragazzi che fiorirono in quel periodo.
Tra questi/queste spicca la figura di Emma Perodi che, nel suo periodo romano al fianco dell’editore Perino, collaborò a giornali come Il Fanfulla della domenica, IL Corriere della Sera, La Stampa, dirigendo anche , dopo Carlo Lorenzini, il periodico Il giornale dei bambini.
Alla morte di Perino, trasferitasi a Palermo chiamata dall’editore Salvatore Biondo, continuò oltre ad un’intensa opera di romanziera a collaborare a riviste come Psiche, Rassegna pedagogica ed Avanguardia magistrale.

Donatella Lombello

Studiosa senior dello Studio patavino, già professore associato di Storia della Letteratura per l’infanzia all’Università di Padova, coordina dal 1993 il Gruppo di Ricerca sulle Biblioteche scolastiche.
È stata direttrice dei Master relativi alla letteratura per l’infanzia e alla pedagogia della biblioteca scolastica e per ragazzi. È stata componente del Forum per le Politiche e gli Studi di Genere dell’Ateneo patavino.
Ha diretto i progetti ministeriali relativi alle Biblioteche scolastiche (1999-2012)
Ha partecipato a numerosi Convegni a livello internazionale ( Spagna, Polonia, Portogallo, Colombia, Croazia, Serbia, Grecia, Francia, Germania, Tailandia). Collabora a riviste che si occupano di Letteratura per l’infanzia e di Biblioteche.
Nel 2009 ha vinto il premio “Andersen” con la motivazione: “Per il costante, appassionato e prezioso lavoro teso a formare e specializzare in modo qualificato e attento gli studenti. Per il continuo intervento verso il mondo della scuola e dei docenti”.

Cosimo Rodia

Studioso di Letteratura Giovanile e cultore della disciplina presso l’Università del Salento. Ha all’attivo diverse dozzine di pubblicazioni tra saggi e articoli scientifici; tra le opere più significative ricordiamo: Lettura e Libro – Tra abitudini e condizionamenti (2001); Come scrivere – Laboratorio di scrittura creativa (2002); Il sommerso letterario, Besa, Nardò 2004; Domenico Volpi – Una vita per la letteratura giovanile (2005); Scrivere insieme (2009); Lanarrazione formativa – Dai classici ai nuovi indirizzi di scrittura (2010); Scrivere fantasticando (2011); L’evoluzione del meraviglioso – Dal mito alla fiaba moderna (2012); La poesia per l’infanzia in Italia – Dal Novecento ad oggi (2013); La narrativa di Giovanna Righini Ricci (2013), Sulla lettura – Tra gioco e impegno personale (2015). È redattore delle riviste “Pagine Giovani” e de “L’Aquilone”; cura la pagina social di libri ed eventi: https://www.facebook.com/CosimoRodia/
LA MIMESI NELLA FIABA – NEI RACCONTI DI PERRAULT, GRIMM, PERODI
Si tratta di uno studio sinottico dei diversi modi di scrivere fiabe che affondano le radici nella tradizione orale.
Si mostra così come Perrault abbia attinto dalla fiabistica popolare e scritto per le dame di cipria della corte di Luigi XIV; come i fratelli Grimm da demologi abbiano trascritto le fiabe popolari così come le hanno raccolte dalla viva voce del popolo tedesco e come Perodi abbia elaborato racconti che racchiudono una popolarità in incastri narrativi, risentendo della tradizione novellistica toscana, delle fiabe tramandate oralmente, di leggende storiche, giungendo ad un risultato plurifacce evidentemente originale.
Al di là del diverso livello di contaminazione operata dagli autori presi in esame, emerge lo spirito comune di riconoscere alla fiaba una imperitura funzione pedagogica.